Il primo workshop Feuerstein in presenza dopo il Covid è alle spalle, ma già si pensa al futuro.
E’ arrivata dall’Istituto Feuerstein una bellissima informazione: il prossimo evento sarà nuovamente a Gerusalemme come era una volta.
Il messaggio che l’Istituto ha mandato mi è piaciuto moltissimo. Ne cito una parte significativa:
“…This February, the Feuerstein Institute is returning to its roots (yes, that was a Shoresh joke). […] , and we are planning […] in-person winter workshops at the Institute in Jerusalem.
“… A Febbraio l’Istituto Feuerstein tornerà alle sue radici (sì, era una battuta su “Shoresh”) *
* gioco di parole basato sul significato di “Shoresh”, che è “radice”
“Shoresh” è il termine con cui da sempre i workshop internazionali si chiamano, ma forse non tutti sanno perché. Per moltissimi anni si sono tenuti in un villaggio agricolo nei pressi di Gerusalemme il cui nome è Shoresh.
All’epoca il villaggio aveva una zona idonea ad ospitare convegni: c’era un edificio centrale in cui si tenevano le lezioni e si svolgevano le attività collettive nell’ampia aula magna/teatro. Era il luogo in cui si consumavano i pasti, ottimi ed abbondanti, ed in cui c’era un’ala adibita a stanze d’albergo. Un ampio spazio verde circondava l’edificio ed era disseminato di bungalow per chi preferiva dormire in zona più tranquilla e riservata, invece che in albergo. Una piacevole piscina completava le bellezze del posto. Chiunque si incontrasse era parte del gruppo, i discorsi che si intrecciavano, in mille lingue diverse, erano sullo stesso argomento: Esperienze di Apprendimento Mediato, Programma di Arricchimento Strumentale, Valutazione Dinamica… FEUERSTEIN, FEUERSTEIN, FEUERSTEIN.
Atmosfera magica, senso di appartenenza, condivisione, voglia di esserci, di apprendere, di portarsi a casa una voce di speranza attiva e propositiva, ricca di effettivi strumenti operativi che non si limitava ad essere una bella proposta teorica da mettere nel cassetto, ma si agganciava concretamente alla realtà. Una voce da mettere in pratica attivandosi nel proprio mondo!Shoresh, radice. Termine fondamentale per la trasmissione culturale: il futuro si costruisce sulla base del passato, sulle proprie radici, sulla storia da cui si proviene. Cultura è tutto ciò che è frutto del pensiero umano e non si contrappone a natura. Feuerstein lo ha sempre sostenuto: ogni essere umano èinestimabile per la sua unicità: quanto la natura gli ha dato, il suo patrimonio genetico, è irripetibile, quindi irrinunciabile. La fiducia nella modificabilità umana, che ha da sempre caratterizzato il pensiero Feuerstein contro l’opinione del mondo accademico dell’epoca, era frutto di un eccezionale occhio clinico, masoprattutto della sua profonda fede religiosa, le sue radici: l’essere umano è ad immagine e somiglianza divina. Partendo da quanto ogni singola persona ha di suo, le sue caratteristiche possono essere potenziate e sviluppate grazie all’opera del mondo circostante, grazie alla Mediazione. Radici antiche della trasmissione culturale che hanno precorso il futuro.
Per molto tempo il simbolo che ha caratterizzato gli strumenti è stato un albero con grandi radici e grande chioma. Per svettare verso l’alto, per sostenere una chioma rigogliosa (simbolo di un grande futuro) le radici devono essere profonde.
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